The BrokenHeart – Valentina Facchini

SINTESI DEL LIBRO:
La cerimonia per la consegna dei diplomi era finita.
Il
preside aveva chiamato il mio nome, avevo salito i cinque
gradini che portavano al palco e avevo ritirato la pergamena dalle
sue mani. Come per ogni studente prima di me, anche io avevo
avuto il mio applauso. Tutti quegli sguardi su di me avevano fatto
imporporare le mie guance.
Non ero abituata a essere al centro dell’attenzione e non mi
sentivo a mio agio. Per tutti ero stata sempre la sorella di Lily: lei era
carismatica, bella, e riusciva a conquistarti con un semplice gesto. Io
ero solo Alexandra, quella bruttina che aveva il carattere di uno
zerbino. Ormai non mi sforzavo nemmeno più di uscire dal mio
guscio; una delle poche volte in cui ci avevo provato era stato con
Mark, ma mi aveva usata per ricattare mia sorella. Potevo essere più
inutile di così? Ero lo zero assoluto, a nessuno importava di me. Dio,
nemmeno a me interessava niente della mia vita. Ero patetica. Ero
stata accettata alla Barkley ed ero contenta: avevo paura del mondo
e sapere di poter tornare a Los Angeles in quattro ore era il mio
paracadute.
Dopo gli applausi tornai nel mondo reale, alla mia misera vita.
Scacciai i brutti pensieri, cercai di sorridere e raggiunsi la mia
famiglia. Erano venuti tutti: mia sorella, Liam e ovviamente i miei
genitori. Non li avevo mai visti così felici.
Lily era riuscita a perdonarli per il loro comportamento, per ciò che
avevano finto di non vedere, ma io no. Non che mi avessero fatto
qualcosa di paragonabile: io semplicemente non esistevo. Passavo
intere giornate senza sentire le loro voci: non si assicuravano che
mangiassi o che terminassi i compiti. Ero stata sola per diciassette
anni. Poi Lily aveva rischiato di essere uccisa e loro avevano capito
di aver fatto molti sbagli. Con lei, e con me. Avevano cambiato
atteggiamento ed erano diventati oppressivi. Volevano sapere dove
fossi in ogni momento e soprattutto chi frequentassi. La risposta a
questa domanda era sempre e solo una: nessuno. Le uniche due
amiche mi avevano abbandonato quando Lily aveva smesso di fare
la cantante. Ma da quando era tornata sentivo i loro sguardi su di
me: volevano avvicinarsi per conoscerla, ma per fortuna si erano
tenute a debita distanza.
«Sorellina, sono così fiera di te. Ti sei diplomata con il punteggio
più alto della scuola e a settembre andrai a Berkley».
Mentre mi parlava mia sorella mi strinse in un abbraccio, come se
avesse paura che la potessi lasciare da un momento all’altro.
Ricambiai perché era l’unica persona di cui mi importasse, era la mia
unica famiglia.
«Siamo tutti fieri di te, Alexandra», disse mio padre.
Nel suo sguardo lessi orgoglio e affetto, ma non ero pronta a
ricevere da lui nessuno dei due.
«Mi sono solo diplomata. Non ho salvato nessuna vita umana,
non è niente di eccezionale».
«Tesoro, non ti sminuire, è un traguardo importante», disse mia
madre mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Non ero abituata nemmeno al contatto fisico, né con lei né con
nessun altro. Mi metteva a disagio. Riuscivo a sopportare solo la
vicinanza di Lily.
«Dai, andiamo tutti a pranzo fuori. Ho prenotato nel tuo locale
preferito».
Guardai mio padre: dubitavo seriamente che sapesse quale fosse
il mio ristorante preferito. Passavo i miei pomeriggi nello Starbucks
vicino alla scuola, amavo studiare lì, ma questo lui non poteva
saperlo.
Ci dirigemmo verso il parcheggio, ma quando fu il momento di
salire nella macchina insieme ai miei genitori cambiai idea.
«Mamma, papà, vi dispiace se vado con Lily? Ho voglia di stare
un po’ con lei», dissi con tono distaccato.
«Si stanno impegnando, sai?», disse mia sorella una volta partiti.
«Lo so».
«Dovresti essere più comprensiva…».
Stavo per risponderle che non eravamo tutte figlie perfette come
lei, quando Liam ci interruppe.
«Lily, smettila. Cambierà atteggiamento con i tuoi genitori quando
sarà pronta», disse stringendole una mano, con sguardo deciso ma
indulgente.
Da quando era tornato dalla riabilitazione non perdeva occasione
per toccarla o dirle quanto l’amasse Non gli importava che non
fossero soli, perché per lui esistevano solo loro. Erano diabetici, ma
avrei voluto anche io qualcuno che mi guardasse in quel modo, che
fosse così legato a me. Non mi illudevo, sapevo benissimo che non
sarebbe mai successo. Non ero così fortunata, era Lily la calamita
delle gioie. Io ero destinata alla solitudine.
Arrivammo al ristorante e capii subito perché mio padre lo
considerasse il mio preferito: era il Bubba Gump. Da piccola amavo
Forrest Gump, ma questo era più di dieci anni fa, quando avevo
ancora dei sogni. Dovetti trattenere a fatica un ghigno. L’unica cosa
che avrei davvero voluto era andare in camera mia e aspettare
settembre.
Entrarono tutti. Chiesi un momento per rimanere da sola e
assorbire tutte le novità. Sentivo le lacrime uscire, ero sopraffatta
dalle emozioni: la fine del liceo, la partenza per il college, i miei che
provavano a fare finalmente i genitori, Lily diventata madre e io zia.
La mia vita era sempre stata una linea retta, e non sapevo come
affrontare tutte quelle curve.
Iniziai a inspirare ed espirare, quando sentii una mano calda
toccarmi la schiena.
«Alex, che succede?».
«Nulla, Liam, davvero».
Mi sentivo a disagio. Non volevo parlargli dei miei problemi: lo
conoscevo da pochi mesi e non stringevo amicizia facilmente. Avevo
realizzato da tempo che la mia esistenza sarebbe stata solitaria. Non
avevo amici e non mi fidavo di nessuno tranne di mia sorella. Lei era
l’unica persona che c’era sempre stata per me, anche quando era
scappata mi aveva telefonato mettendo in pericolo la copertura. Ero
sola, perché tutto quello che volevano da me era usarmi. Avere i
biglietti per l’ultimo concerto di Lily, un suo autografo, magari anche
farle ascoltare il loro album registrato in cameretta. E io ero stanca di
tutto questo. Avevo innalzato un muro. In passato Liam aveva fatto
di tutto per dimostrarmi che era meritevole della mia fiducia, mi
aveva sempre fatto sentire la benvenuta a casa, soprattutto quando
ero scappata dai miei genitori. Ma anche questo non era bastato.
«Dimmi la verità», disse Liam con ferma dolcezza.
Mi guardò con quegli intensi occhi verdi e capii perché mia sorella
si fosse innamorata di lui.
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